Atomi binucleari e funzionamento dell'Ecat di Andrea Rossi

A fronte della produzione di calore nell'Ecat di Andrea Rossi, Rossi Focardi hanno tentato di pubblicare un articolo, il Rossi-Focardi Paper che ha dato poi da motivazione a Rossi per creare il blog Journal of Nuclear Physics. Qui vogliamo dimostrare che l'ipotesi di atomo binucleare risolve la discrasia alla base di quella pubblicazione e il motivo per cui non è stata accettata dalle riviste peer-review.

Rossi e Focardi stimano la possibilità di reazioni nucleari a partire dall'energia dei nuclei di idrogeno, ovvero i protoni, all'interno del nichel. La temperatura di funzionamento dell'Ecat è di 1500 gradi e quindi attraverso la relazione E=kT si determina che l'energia cinetica media dei protoni è di 0,13 eV. Utilizzando questo valore nella formula di Gamow che serve per calcolare il valore di probabilità di una reazione nucleare tra il nucleo di idrogeno e il Nichel si ottiene un valore troppo basso che non giustifica assolutamente la produzione di calore nell'Ecat un effetto di tipo nucleare.

Ma se ora pensiamo alla formazione all'interno dell'Ecat di rossi gli atomi binucleari con le caratteristiche evidenziate dal professor Holmlid abbiamo che dobbiamo considerare un'energia cinetica per i protoni decisamente più altas, dell'ordine dei 1000 eV e non più solo di 0.13 eV. Ora, rifacendo i calcoli sapete a che temperatura corrisponderebbe una energia di 1000 eV per i protoni? Sarebbe come avere idrogeno a 11 milioni di gradi dentro l'Ecat.

Quindi in conclusione: se l'esistenza degli atomi binucleari fosse confermata rappresenterebbe una rivoluzione per la fisica e per la chimica, e permetterebbe di delineare il meccanismo con cui avvengono le reazioni nucleari a bassa energia o LENR.